destionegiorno
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Alberto De Matteis è nato il 18 febbraio 1940 a Pisignano (frazione di Vernole, provincia di Lecce), piccolo centro, ricco di memorie storiche, artistiche ed umane, situato a poche miglia dal capoluogo e dall’incantevole ed accogliente mare del Salento. Al termine delle scuole elementari e medie, ... (continua)
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E tu che qual candida colomba
spazi nell’azzurro immenso cielo
tra inni e canti d’angelici cori
non più odi il sibilo di vento
che qui sfiora ogni anima mortale.
L’invisibil ombra ch’or mi segue
la vedo china sempre sul mio capo
che con amorevole... leggi...
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Il Carnevale è pur tornato;
con tante maschere è arrivato.
Da una parte c’è Arlecchino
che col vestito birichino
dona gioia a ogni bambino.
Balanzone bolognese
gran dottore assai cortese
dispensa sue ricette
con sorrisi e piroette.
Il... leggi...
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Come canto d’allodola tu vieni
a riempire il mio cuore di dolcezza,
quando la notte tacita ritorna
col suo inesprimibile silenzio.
I miei pensieri rendi ognor sereni
col soffio lieve d’una tua carezza,
che in me s’espande e tutto poi m’adorna... leggi...
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Dolce è la notte che a noi s’avvicina
mentre la luna piena, coi suoi raggi,
gioca entro foglie dal vento cullate
e sull’onde dalle rughe d’argento.
Fedele amica dei nostri silenzi,
la luna, stanotte, ha assunto il tuo volto,
e tu, che mi sei... leggi...
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Ovunque, o mio Signore, il guardo volgo
è impressa la tua immago nel mio cuore
che qual ognora infaticabil ombra
insegue i miei pur vacillanti passi.
Nello straziato volto d’una madre
ch’attende ansiosa che ritorni il figlio
nella soffusa luce di... leggi...
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Gran folla s'accalcava intorno a Lui
ogni lembo toccando del Suo manto
che sfiorando di polvere ogni grano
n'usciva la potenza dell'Amore.
E da quel dì l'Amor vince la morte
il superbo disperde il forte vento
e d'Amor la fonte, immensa... leggi...
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Nel vento che soffia
e nella nube che passa
nell'erba che verdeggia
e nella foresta che cresce
odo la tua voce mio Dio.
Nel fiume che scorre
nel ruscello che mormora
e nella sorgente che sussurra
odo la tua voce mio Dio.
Nel fiore che... leggi...
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Il lento rintocco
d’una vecchia campana
in chiesa
chiamava
i fedeli
E lì
all’ultimo banco
gli occhi... leggi...
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Esile, dolce figura di donna,
il tuo cuore già stanco,
da tre anni ha cessato di battere,
ma i suoi battiti io li sento ancora...
Lassù.
Avevi cent'anni...
Eri mia madre.
Tu, che mi hai tenuto per mano
nei momenti più... leggi...
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L'estate ormai pian piano è andata via
sotto quel pergolato tutto d'oro
intrecciar di mani e sguardi furtivi
tra valzer di gioiosa giovinezza.
Il tempo s'è fermato amore mio
sul mare azzurro turgido di stelle
tra mille barche... leggi...
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Bella com'onda serena del mare
un dì m'apparisti sulla battigia
capelli lunghi ed occhi vispi azzurri
al par d'un cerbiatto uscito dal bosco.
Sirena del mare eretta sui fianchi
fissa miravi il planar d'un gabbiano
ch'abbandonato il suo... leggi...
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Sull’onde del mare
ti vedo
fra il dolce planar
di mille gabbiani.
Con la tua pelle liscia
bronzo- dorata
i raggi del sole
caldi e splendenti
dardi d’archi fulminei
nel mio cuore irradi
assetato d’amore.
Da tua beltà abbagliato
le tue... leggi...
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Tra filari di ulivi secolari,
in compagnia di passeri e fringuelli,
un'aria salùbre e frizzante respiro
in questa'alba di dolce e precoce primavera.
Con passo felpato mi muovo
su perle di gocce brillanti,
cadute dalle verdi... leggi...
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Mi ritrovo stasera
con un foglio di carta
ingiallito dal tempo,
e il mio cuore ferito
ha di nuovo un sussulto.
Eri ancora un ragazzo
quando partisti...
(mi raccontavi una sera)
Per dove? Perchè?
Nulla importava,
era la... leggi...
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Ero solo un bambino
quando la guerra cessava.
Ed era stato per me
come un gioco
di notte in braccio a mia madre
correre al suon di sirene
e lampi di fuoco nel cielo
a ripararci sotto folte chiome d'ulivo
e pampini d'uva.
A casa...
un uomo... leggi...
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Alberto De Matteis
Le sue 147 poesie in Riflessioni
Quello sfrenato amore dei piaceri
sovente porta l’uomo alla deriva,
ed il rimedio, oggi come ieri,
è saper poi trovar l’alternativa.
È bene ricordar che l’Alighieri,
nel suo divin poema, inveiva
contro quei prepotenti e ognora alteri
la cui
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Pare che cresca con l’età quel vizio
che chiaman tutti Gola, e tu ricordi
quello che nell’inferno avvenne a un Tizio
che aveva nome Ciacco... e mai lo scordi.
L’ingordigia per lui fu il grande sfizio,
e per altri che furon pure sordi
ad un più
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Misterioso tra i sette capitali
vizi sei tu, o accidia, che ognor vai
girovagando in spazi d’ancestrali
sogni, e solinga e quieta te ne stai.
Tu, che pur di essa vivi in un viavai
di strane idee sognanti ed anormali,
scuotiti dal torpore e tosto
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Radice d’ogni male è l’avarizia
che ha cumulato averi per diletto,
e tu, con tal desio dentro il petto,
alla tua vita doni ogni delizia.
Ma nell’avere ancora è tua letizia
e il posseder di più non è difetto,
che anzi in questo poni grande
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Se il desio di vendetta in te s’accende
qual piccola fiammella in grande pira,
per torto pria subìto e ancora offende
il tuo cuor, non abbandonarti all’ira,
Che la tua mente annebbia e il cuor rapprende
da renderlo macigno, e ogni sua spira,
qual
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Qual viscido serpente in te s’insinua
per iniettar veleno in abbondanza,
e mai non s’allontana, anzi s’abitua
a provocar tua bile con iattanza.
Con lingua biforcuta e vista ambigua
alletta il cuore tuo con tracotanza,
e con sottile voce, mente
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Irrita quel tuo sguardo tracotante,
a guisa di sparviero che sua preda
attende, per ghermirla in un istante
e ogni altro augel rapace il tutto veda.
Tu, che sei di viltà tronfio e arrogante
qual fiume in piena ognor, che par non
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Ho conosciuto, quand’ero bambino,
la tragedia d’una guerra mondiale,
ed ancora oggi, molto a noi vicino,
un’altra guerra... la storia non vale?
Desio di potere mente stravolge,
ogni altra ragione vien sottomessa,
e il solo pensiero a cui si
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Speciale operazione fu chiamata
l’insana idea d’invader l’Ucraìna,
che ora è sotto assedio, ma cammina
fiera, e giammai s’arrende, pur braccata.
La guerra è la più indegna soluzione
dell’esser che di umano non ha nulla,
ed è solo grandissima
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Ottantadue ne son passati di anni,
con altrettante verdi primavere
e tutti quegli inverni mesti e bui
che han dato più saggezza e tanto amore.
L’albero già rugoso ha perso foglie,
ma gemme sono pronte rigogliose
a rinverdire ancora i rami
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Nell’aer tu vedi ancor la nube nera
e freddi venti avvolgono la mente,
lontana appare pur la primavera
e il sole su nel ciel non è lucente.
Son due anni già passati, ma si spera
che essi non sian trascorsi inutilmente,
poi che la gente appare
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Se dici che vecchiezza è malattia
pesan dalla tua parte gli anni tuoi,
che portano ad avere ipocondria
anche se non la tieni o non la vuoi.
Se tu al contrario pensi che non sia
malattia la vecchiezza, gli anni tuoi
di gioventù hai posto in
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Non puoi dormir tranquillo nella notte
se pace in questo mondo è ognor straniera,
se tarda ad arrivar la primavera
e il micidial nemico ancora inghiotte.
Più non s’ode il vocio di quelle frotte
di bimbi, che, da mane fino a sera,
un tempo
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Se il rombo di procella e i flutti temi,
col piccolo naviglio che possiedi,
in acqua cheta fèrmati coi remi,
ma guarda all’irto scoglio che già vedi.
E se di andar sull’alte vette fremi
o altere ammiri torri, e tu non cedi,
sappi che l’alte cime
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L’estate è ormai passata e non t’avvedi
che l’autunno ha già perso le sue foglie,
che or volano in balia di forte vento,
in attesa di un’altra nuova vita.
Verrà nel suo candor pure l’inverno
con la sua coltre bianca, immacolata,
e accanto al tuo
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Poesie
Ottantaquattro |
Solo la pace |
Fermare le guerre |
Corre veloce il tempo |
Scende ormai la sera |
Taccia la guerra e il rio pensiero muoia |
Abbraccia col desio il mare |
In una notte amara e senza stelle |
Ancora lunga appare questa notte |
Sognar non costa nulla |
Capodanno... il vecchio cede il passo all’Anno Nuovo |
Est modus in rebus |
Il mondo attende la speranza |
E sembra ancora cupo l’orizzonte |
Povero sei tu quando il tuo desio |
La lussuria, sfrenato amore dei piaceri |
La Gola... pare che cresca con l’età |
L’Accidia ognuno rende pigro e neghittoso |
L’Avarizia, radice d’ogni male |
L’Ira (Se il desio di vendetta in te s’accende) |
L’invidia (qual viscido serpente in te s’insinua) |
La superbia (Tu, che superbia tieni a tuo auriga) |
Fermate questa guerra |
"Operazione speciale" |
Ottantadue |
Presto sarà festa |
La vecchiaia è di per se stessa una malattia? |
Non puoi dormir tranquillo |
Se il rombo di procella e i flutti temi |
L’estate è ormai passata |
La vita è solo un viaggio |
L’alba riluce dopo lunga notte |
Il grido di Madre Terra |
Gli incontri in questo tempo sono rari |
Dura è l’attesa |
Nessuno par contento di sua vita |
Presto arriverà il sereno |
Tra un sospiro e un’umile preghiera |
Una lunga ed estenuante attesa |
Sotto un cielo buio e muto |
Un filo d’erba agitato dal vento |
Respireremo alfine amore |
Ho squarciato col guardo mio ogni nube |
Speranza |
Sta sorgendo l’Aurora |
Dal crepuscolo all’alba |
Io resto a casa |
L’ira... come dominarla |
Ottanta anni |
Eran fioriti i mattini di ieri |
Non torni in lieto stato |
Dell’attimo fuggente siamo figli |
Come le foglie |
Hanno incontrato il mare |
È sera |
Contro ogni speme |
E passa il tempo |
Lusso e vita agreste |
Preghiera d’un migrante |
Triste Autunno |
Dov’era il Ponte |
Se lontano guardi, oltre l’orizzonte |
Vita da pescatore |
Sotto un cielo cupo e orfano di stelle |
E’ giunta ormai la sera |
E scende tacita la sera |
Accadde nel mese di AGOSTO 2017 |
La Musa s’allontana |
Come un romanzo d’appendice |
Il bello della vita |
L’apparenza |
Giustizia e pace |
Sotto l'ombra d'un lampione |
Settantasette volte |
Alla vecchiezza |
Sul nero asfalto |
Crepe insanabili |
Sulla fredda coltre |
La maldicenza |
Ancora muri |
Paese mio ridente tra gli ulivi |
Attendo il sereno |
Illusioni |
La spina del cuore |
Come cenere al vento |
Voglia di sognare |
Siamo come l'acqua che scorre |
La campana della sera |
Pensiero costante |
Carpe diem |
Non sperar nella dea bendata |
Aurea mediocritas |
La rondine dopo la tempesta |
Ricordi |
Fugge irreparabilmente il tempo |
Notte sul "Mare nostrum" |
Nantes in gurgite vasto |
Semplicemente |
Camminar sulla terra |
De calumnia (Il calunniatore) |
Poesia e Musica |
Il sogno del Poeta |
Quando verrà la notte |
Il creato... quale destino? |
Come una rosa |
Dell'italo ciel fulgida stella |
Onda son io |
Atto d'un solo pensiero |
Vassene il tempo |
Lasciati ognora cullare dai sogni |
Fugge il tempo, fluisce la vita |
Quando ti trovi ad un bivio |
L'invidia, bifida lingua che morde se stessa |
Oltre quella porta era il tuo destino |
Null'altro son io |
Quando in solitario loco m'assido |
Anche se il vento ha disperso dei sogni |
Se dell'altrui dolor nulla ti cale |
L'inesorabil tempo che va via |
Sei solo un precario innanzi al tuo tempo |
La distanza più breve tra due persone, il sorriso |
A te che ti rinserri nel tuo orgoglio |
Se dell'infido mare i flutti temi |
Avrei la malia del "dolce stil novo" |
E questo ti basta |
Quando il mattino s'è tinto di rosso |
La terra |
Rughe silenti |
Se potessi |
Morire come |
Ostrica allo scoglio |
Foglie in autunno |
Mare di sabbia |
Tace il cuore |
Terra cara, terra mia del Salento |
Chinar la testa, innalzarsi in volo |
La prova del tuo destino |
Senza nome |
Piccolo fiore |
Serena come notte stellata |
Ed è già primavera inoltrata |
L'ulivo, messaggero di pace |
Solo un foglio di carta ingiallito |
Eri mia madre |
Il ruscello |
Volo spezzato |
Il mio primo ricordo |
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